Mese: Gennaio 2022
50 anni nelle periferie
Padre Sebastian Vazhakala, superiore generale dei Missionari della Carità Contemplativi, per i 25 anni della fondazione di “Casa Serena”, l’ostello per i poveri voluto insieme a Madre Teresa di Calcutta nei pressi di Largo Preneste a Roma, e per i suoi cinquant’anni di sacerdozio al servizio degli ultimi.
1. INTERVISTA CON P. SEBASTIAN VAZHAKALA M.C. (RADIO VATICANA)
“La Chiesa, la sposa di Cristo, la Chiesa nostra Madre. Noi diamo gloria a Dio attraverso la Chiesa e nella Chiesa, con la fedeltà al dono che la Chiesa ci ha affidato: il dono di averci accettato, di aver accettato le nostre mani per servire e il nostro cuore per amare.
Dobbiamo sforzarci di non arrecare sofferenze alla Chiesa con i nostri peccati e i nostri egoismi, perché altrimenti offenderemo lo stesso Corpo di Cristo che si identifica con la Chiesa, formata dall’insieme di tutti noi, suoi fedeli. Veramente accoglieremo il Papa come nostro Padre se ciascuno di noi si sforzerà di rimanere fedele alla vocazione con la quale è chiamato a vivere la propria fede. La forza della testimonianza con cui il Santo Padre cerca di spronarci a vivere coerentemente ci aiuti ad amare e a servire la Chiesa con cuore sincero” (S. Teresa di Calcutta).
- Come si sente quando legge le parole di Santa Madre Teresa M.C.?
Mi sento a mio agio, perché ho l’opportunità di rivivere tanti gioiosi eventi del passato e di sentire sempre più vicina la maternità che la Madre ha avuto per noi. Dalle sue parole trapela quella convinzione che viene dritta dal cuore e dall’esperienza della vita. Quando S. Teresa di Calcutta incontrava una persona bisognosa non si domandava che cosa potevano o non potevano fare gli altri, ma si impegnava personalmente, facendo semplicemente ciò che poteva, e quando non era in grado di intervenire, cercava qualcuno che poteva arrivare dove non le era possibile arrivare di persona. Voleva che nessuno si sentisse indesiderato, non amato o solo; si prendeva immediatamente cura di chiunque fosse nel bisogno, senza rimandare al domani o pensare al passato.
- Lei è stato il Co-fondatore con Santa Teresa di Calcutta della Congregazione dei Missionari della Carità Contemplativi. Può dirci qualcosa della Congregazione?
Gesù, il nostro Divino Maestro, ha voluto che il ramo dei Missionari della Carità Contemplativi lo amasse e lo servisse nelle sembianze dei più poveri tra i poveri, nella lode gioiosa, in ringraziamento e in riparazione, attraverso la preghiera, la penitenza e le opere di misericordia corporali e spirituali, così da poter cercare di estinguere la sete di Gesù sulla croce di amore e di anime. Poiché “il Padre nostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo dì questi piccoli” (Mt 18:14), Gesù ci manda in cerca delle pecorelle smarrite per portarle al pentimento. Gesù desidera che andiamo ad istruire gli ignoranti e a consigliare i dubbiosi. Tante sono le persone afflitte e da consolare e che attendono il nostro aiuto. Ci sorprende che sopportare pazientemente le persone moleste e perdonare le offese siano anch’esse opere di misericordia, come il pregare per i vivi e per i morti.
Alla sera della vita, quando appariremo davanti a Dio, saremo giudicati proprio sulle opere di misericordia; ed ascolteremo Gesù che ci dirà: